Stage:stop alle truffe legalizzate e richiesta di equo compenso

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Lo stage è diventato negli ultimi anni uno dei pochi – se non l’unico – punti d’accesso alla carriera lavorativa. I ragazzi però, molto spesso, vengo sfruttati e non godono di alcuna garanzia o diritto, vivendo un periodo di formazione obbligato in condizioni di abuso.Ecco le proposte avanzate dalla Confederazione Generale Italiana del Lavoro per migliorare la situazione attuale e garantire alle nuove leve la giusta dignità:- Lo stage può essere una buona opportunità d’inserimento. L’esperienza lavorativa deve però essere corredata da un adeguato progetto individuale.

Al fine di agevolare l’assunzione al termine del periodo di stage, è necessario introdurre incentivi economici per facilitare l’ingresso in azienda.- L’obiettivo minimo è un rimborso di 400 euro, anche se le Linee Guida al momento si fermano a 300 euro.- L’Associazione propone un limite temporale massimo per l’attivazione di 12 mesi dal conseguimento del titolo di studio.- Il progetto deve avere la durata massima di 6 mesi, salvo casi particolari per soggetti altamente qualificati.- Eliminazione degli impieghi privi di reale contenuto formativo.- L’organico societario deve essere un giusto mix tra personale a tempo indeterminato e tirocinanti. L’azienda deve inoltre essere in regola in tema di salute e sicurezza sul lavoro e non presentare situazioni occupazionali difficili (licenziamenti collettivi, cassa integrazione ecc.)- Devono essere previste multe sia per l’azienda che non corrisponde l’indennità allo stagista che per i soggetti promotori (eventuale stop temporaneo dell’attività).Fonte: Redazione IBTimes Italia

Avv. Marina Pierri
Avv. Marina Pierri

Iscritta all’ordine degli avvocati di Lecce dal 10/09/2010.
Oltre 10 anni di esperienza

Avv. Marina Pierri
pierri@avvocatopierri.it

Iscritta all’ordine degli avvocati di Lecce dal 10/09/2010. Oltre 10 anni di esperienza