
03 Giu Nuovo redditometro: cosa è cambiato rispetto ai controlli del passato
Come noto molti contribuenti stanno ricevendo in questi giorni i primi questionari dall’Agenzia delle Entrate che vuole vederci chiaro di fronte ad alcune discordanze tra reddito indicato in dichiarazione e quello ricostruito con il nuovo redditometro. Ma cosa è cambiato rispetto ai controlli del passato? E soprattutto come sarà possibile evitare sanzioni e problemi dovuti ad errori nella fase dichiarativa?
Tale strumento prenderà in considerazione beni mobili, immobili, movimenti di denaro. La cosa sconvolgente è che sotto controllo saranno anche le spese ordinarie, tipo quelle che si fanno al supermercato. Orbene, relativamente ai beni mobili ed immobili, il nuovo redditometro guarda non alla proprietà ma alla disponibilità di un bene. Ciò significa che un contribuente che ha a disposizione una casa o un’automobile ne è comunque proprietario. Dovrà, dunque, recuperare tutta la documentazione necessaria a dimostrare per esempio la cessione in comodato a terzi. Relativamente poi ai movimenti di denaro, dall’ottobre 2013, il campanello d’allarme scatterà quando i movimenti di denaro saranno superiori al reddito dichiarato. Sarà importante conservare gli estratti conto per ricostruire la propria posizione reddituale nei confronti del Fisco. Ai fini del redditometro conta la disponibilità di denaro, pertanto, ogni discordanza con quanto dichiarato potrà essere dimostrata con un prestito, donazioni, eredità, accuratamente documentate. Sarà utile anche conservare documentazione che provi l’esistenza di redditi esenti o tassati alla fonte. Si precisa che i redditi inerenti la proria attività professionale non rientrano nel conteggio del redditometro.

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