17 Ott L’assegno ordinario di invalidità
L’assegno ordinario di invalidità è un trattamento economico erogato dall’Inps a favore dei lavoratori che hanno un’invalidità che riduce di oltre 2/3 la loro capacità lavorativa. Non deve quindi essere confuso con l’assegno di invalidità civile in quanto nel nostro caso la commissione medica competente deve riscontrare la riduzione in relazione all’attività lavorativa svolta o che potrebbe essere svolta in considerazione del percorso formativo e lavorativo pregresso. Non è quindi sufficiente per il soggetto possedere un’invalidità idonea in astratto a limitare la sua capacità a svolgere un qualsivoglia lavoro, ma è necessario che tale invalidità incida concretamente sul suo percorso e sulle sue capacità professionali. Per tale motivo, al fine del buon esito della domanda, è bene assicurarsi che la certificazione medica di cui si è in possesso e sulla base della quale si propone l’istanza, accerti un’invalidità che vada ad incidere sulla capacità di svolgere determinate attività professionali. E’ inoltre necessario che il soggetto abbia maturato un minimo di contribuzione previdenziale, in particolare pari a 5 anni di contribuzione e assicurazione di cui almeno 156 settimane (3 anni) nel quinquennio antecedente la presentazione della domanda. La prestazione è rivolta ai lavoratori subordinati, agli iscritti alla gestione separata, agli autonomi quali artigiani, commercianti, coltivatori diretti, coloni e mezzadri. Per calcolare l’importo dell’assegno di invalidità si devono utilizzare gli stessi criteri previsti per il calcolo della pensione diretta e sulla base dei contributi versati. La domanda per ottenere l’assegno ordinario di invalidità si propone all’Inps in via telematica. Il richiedente verrà poi sottoposto ad una visita medica all’esito della quale potrà essergli riconosciuto o meno l’assegno. In caso di esisto negativo è possibile proporre ricorso.
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