Accertamento in rettifica del valore di un immobile: come fare per annullarlo secondo la giurisprudenza della Corte di Cassazione

Share

L’annullamento di un accertamento fiscale che rettifica il valore di un immobile può essere richiesto dal contribuente, con l’obiettivo di ottenere una riduzione delle imposte dovute o la revoca della rettifica. Un accertamento che rettifica il valore di un immobile è illegittimo in presenza di vizi come la mancanza di motivazione, l’errore nei metodi di valutazione o la sovrastima/sottostima ingiustificata. La Corte di Cassazione ha spesso ribadito l’importanza della congruenza con i valori di mercato reali e la necessità di una valutazione corretta e adeguatamente giustificata da parte delle autorità fiscali. Pertanto, se un accertamento fiscale non rispetta questi principi, il contribuente ha il diritto di chiedere il suo annullamento in sede legale.

I motivi principali per cui la giurisprudenza ha annullato accertamenti e rettifiche del valore dell’immobile includono:

1)Errore nell’interpretazione dei valori di mercato: La giurisprudenza ha ritenuto annullabili gli accertamenti quando l’ente fiscale, nel determinare il valore di un immobile, non ha correttamente preso in considerazione i valori di mercato o non ha utilizzato i parametri di riferimento adeguati, come quelli forniti dall’OMI (Osservatorio del Mercato Immobiliare). Ad esempio, nelle sentenze della Corte di Cassazione, viene stabilito che per rettificare un valore immobiliare, l’Agenzia delle Entrate deve motivare adeguatamente la propria determinazione, mostrando come tale valore si discosti in modo significativo dai valori di mercato. La Corte di Cassazione, con la sentenza 14680/2019 ha stabilito che il valore di mercato di un immobile non può essere determinato unicamente sulla base di una comparazione arbitraria, ma deve essere supportato da elementi concreti e oggettivi, come la comparazione con vendite effettive di immobili simili nella stessa zona;

2)Mancanza di motivazione nell’accertamento: L’accertamento che modifica il valore di mercato di un immobile deve essere adeguatamente motivato, ossia deve esplicitare le ragioni per cui si ritiene che il valore dichiarato sia errato. In caso di mancanza di motivazione, la giurisprudenza ha dichiarato nullo l’accertamento, sostenendo che l’amministrazione fiscale non può limitarsi ad applicare i valori OMI senza fornire una giustificazione adeguata. La Corte, con la sentenza n. 28967/2018, ha affermato che l’amministrazione fiscale deve esaminare e giustificare ogni singola differenza rispetto ai valori di mercato. Un semplice riferimento a un valore OMI senza una valutazione contestualizzata può rendere l’accertamento nullo.

3)Sovrastima o sottostima del valore dell’immobile: L’accertamento può essere annullato se il valore dell’immobile è stato sovrastimato o sottostimato in modo ingiustificato. Ad esempio, se l’ente fiscale ha attribuito un valore superiore rispetto al valore di mercato di immobili simili senza una ragione plausibile, oppure ha applicato una rettifica che penalizza ingiustamente il contribuente, il giudice può annullare l’accertamento. La Corte, con la sentenza n. 4635/2017, ha dichiarato che l’Agenzia delle Entrate non può applicare valori sproporzionati rispetto ai valori reali di mercato, e se lo fa senza motivazione adeguata o senza aver preso in considerazione i valori effettivi delle transazioni immobiliari comparabili, l’accertamento è nullo.

4)Errore nei metodi di comparazione: La giurisprudenza ha ribadito che la comparazione tra immobili deve essere effettuata tenendo conto di tutte le variabili possibili, come la ubicazione dell’immobile, le caratteristiche fisiche, e l’anno di costruzione, evitando comparazioni tra immobili troppo dissimili. La Corte, con la sentenza n. 15525/2020 ha annullato l’accertamento fiscale che aveva rettificato il valore di un immobile utilizzando un metodo di comparazione errato. È stato evidenziato che la comparazione con immobili in condizioni diverse o situati in zone non comparabili non è valida.

5) Violazione del principio di proporzionalità e giustizia fiscale:  In alcuni casi, la giurisprudenza ha ritenuto che un accertamento o una rettifica del valore dell’immobile fosse inadeguato rispetto ai principi di proporzionalità e giustizia fiscale. Questo principio stabilisce che le imposte non possono essere determinate in modo arbitrario, e l’amministrazione fiscale deve garantire che il valore di un immobile venga rettificato solo in presenza di prove sufficienti. La Corte, con la sentenza n. 23214/2015, ha sottolineato che la determinazione del valore di mercato di un immobile deve essere effettuata con criteri chiari e congruenti, che non possano essere contestati dal contribuente. Un accertamento che si discosta troppo dai valori di mercato, senza una giustificazione precisa, è da annullare.

Avv. Marina Pierri
Avv. Marina Pierri

Iscritta all’ordine degli avvocati di Lecce dal 10/09/2010.
Oltre 10 anni di esperienza

Avv. Marina Pierri
pierri@avvocatopierri.it

Iscritta all’ordine degli avvocati di Lecce dal 10/09/2010. Oltre 10 anni di esperienza